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lunedì, maggio 08, 2006

 

Cristo è esistito? Se la Chiesa possiede una prova la esibisca all’umanità

Dateci una prova storica ammissibile. “Sto-ri-ca”!
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di Ennio Montesi
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Luigi Cascioli, Giovanni di Gamala, Dan Brown e Maria di Magdala: che relazione hanno tra loro? La relazione è Gesù Cristo. Se Cristo non è mai esistito, come asserisce e dimostra in maniera storica il Cascioli, non è colpa di Cascioli al quale dobbiamo essere grati per averci aperto gli occhi. La colpa dell’invenzione spudorata di questo Cristo è di altri. Chi ha inventato questa favola? Cribbio, la Chiesa! La Chiesa dice che Cristo è esistito in carne ed ossa? Bene, nessun problema, è sufficiente che la Chiesa esibisca una prova “sto-ri-ca” ammissibile che Cristo è esistito. La prova - sia detto per inciso - deve essere “sto-ri-ca” e non di catechismo. Se così fosse sarebbe capace anche il mio lattaio a inventarsi che so il personaggio Crasto o Crosta e dire che è un personaggio esistito nato in un pollaio e costruirci attorno la sua religione e magari mettersi un lungo cappello in testa e diventare colui che fa da ponte a Crosta.
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Suvvia, possibile che i preti del Vaticano padroni assoluti della verità e dell’amore, detentori del bene e custodi della saggezza non abbiano una piccola miserabile prova (ma anche piccolissima) di Cristo? Come si fa a pensare che dietro a questo Cristo ci sia tutta una bufala millenaria campata in aria? Mi rifiuto di pensarlo. Suvvia, ce la menano in lungo e in largo, in dritto e in rovescio la storiella di Gesù. Ebbene, che male c’è a chiedere proprio a loro, ai preti, chiedere una volta per tutte ai signori ministri della Chiesa di darcene prova? Se c’è la prova “sto-ri-ca” tanto di cappello, ma se non c’è questa prova “sto-ri-ca” a cosa serve allora perdere tempo e soldi a battezzarsi, a fare comunioni, cresime, confessarsi, penitenze e le altre cosette di cui i preti vanno a nozze? Se non esiste questa prova “sto-ri-ca” meglio impiegare il proprio tempo in passeggiate, leggere, scrivere poesie, divertirsi, lavorare, fare sesso senza l’ansia che ci aspetti un brutto tizio peloso con le corna in testa, la coda unta e l’alito puzzolente come una capra, il forcone in mano affinchè ci tormenti per l’eternità, solo perché l’attraente vicina di casa ce l’ha data contenta e felice. Ovvio che si potrebbe vivere in una società migliore, in un mondo sereno senza l’oppressione del peccato. Questa del peccato poi, che sia un’altra bufala? Cristo, non essendo esistito, non morì su nessuna croce e, ahimè, non risorse, e quindi non riscattò il peccato originale. Maria non partorì alcun Gesù. E forse finalmente Maria rimase vergine, anche se il vangelo (Matteo 12, 47-50; Matteo 13, 55-56) dice che Maria ebbe altri figli maschi e femmine, però via chiudiamo un occhio, non stiamo a guardare il pelo. E’ certo che le fabbriche di crocifissi falliranno, ma potranno riconvertire facilmente l’attività producendo portachiavi di Topo Gigio made in Italy di cui pare che ci sia una forte richiesta in Cina.
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Quando un vigile chiede le generalità non basta dire io sono Ennio Montesi, ma il vigile, giustamente, esige un documento, cioè una prova. E noi esibiamo il documento. Il vigile esamina e poi dice, ok, può andare. E tutto ha un senso.
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Se la Chiesa sbandiera Cristo che è esistito e pretende che lo si insegni pure a scuola ai ragazzi, accanto a Giulio Cesare, Garibaldi e Mussolini e non esibisce la prova “sto-ri-ca” ammissibile di quanto afferma viene spontaneo non crederci. In aggiunta, colpo di scena, lo studioso Cascioli afferma e di-mo-stra che “Cristo non è esistito”, ma è stato costruito a tavolino sulla persona di Giovanni di Gamala, degli Asmonei, discendenti della stirpe di Davide. Che cosa devo pensare? Che cosa devono chiedersi tutti quelli che sono stati dietro a Cristo, a volte spendendo tutta una vita, senza avere mai chiesto una prova “sto-ri-ca”? Un cristiano sprovveduto potrebbe subito staccare la spina dal cervello dicendosi “io ho la fede e quella mi basta, credo in Cristo anche se la Chiesa non mi fa vedere le prove”. Tutti sappiamo che è un’affermazione che fa sorridere anche il più sprovveduto. Un’affermazione superficiale e comune a tanti italioti che non conoscono i dogmi che mantengono in vita l’impalcatura di sabbia della dottrina cristiano-cattolica.
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L’italiano Lorenzo Valla (1407-1457) mise in discussione la versione latina dei vangeli, confutandola con il testo greco e tolse legittimità al potere temporale della Chiesa, dimostrando che la Donazione di Costantino (il documento secondo il quale l’imperatore aveva concesso al papato la sovranità sui territori di Roma e dell’Italia) era un falso dell’VIII-IX secolo.
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L’italiano Luigi Cascioli (1934 – www.luigicascioli.it ) con il libro-denuncia “La favola di Cristo – Inconfutabile dimostrazione della non esistenza di Gesùoggi nel 2006 d.n.e. (dopo la nostra era) toglie legittimità al potere spirituale della Chiesa. Per sempre.
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Ennio Montesi
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Nella foto, lo scrittore Ennio Montesi

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