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domenica, novembre 05, 2006

 

Consiglio Superiore della Magistratura “boccia” giudice “anticrocefisso” Luigi Tosti

Comunicato stampa da pubblicare e diffondere

Roma – Rimini – Macerata - Il CSM ha dichiarato il giudice Luigi Tosti non idoneo alla qualifica di magistrato di cassazione perché, pur essendo capace, laborioso e diligente sotto il profilo professionale, gli difettano “la correttezza, il riserbo e l'equilibrio”. Questo giudizio negativo è stato tratto sia dalle circostanze che il magistrato, per sua stessa ammissione, è una sorta di “cane sciolto”, che non è stato mai iscritto all'Associazione Nazionale dei Magistrati, non si è mai candidato ad elezioni politiche, che non conosce membri del CSM e non ha mai contatto nessuno per ottenere favori, sia dalla pendenza del procedimento disciplinare relativo alla sua “scelta di non svolgere più attività di udienza fino a quando non vengano rimossi dalle aule di giustizia i crocifissi, e ciò pur avendo avuto la disponibilità di un'aula priva di ogni simbolo religioso”. "Questo provvedimento del CSM” dichiara il diretto interessato Luigi Tosti “si riferisce alla valutazione del triennio 1999-2002 ed è stato significativamente deliberato dopo che sono stato addirittura costretto a proporre e a notificare ben due denunce penali per omissione di atti di ufficio nei confronti dei membri del CSM i quali, a distanza di ben due anni dalla mia domanda, temporeggiavano, non sapendo a quali argomenti appigliarsi per respingerla. E, in effetti, è significativo il fatto che il CSM abbia deliberatamente violato la legge e le sue stesse circolari, decretando la mia idoneità sulla base di episodi che sono avvenuti nel 2005 (quindi inutilizzabili perché successivi al triennio 1999-2002) per quali, oltretutto, manca qualsiasi decisione disciplinare. Altrettanto significativa è la circostanza che il CSM si sia dimenticato di considerare - al pari del Tribunale dell'Aquila e della Procura Generale presso la Cassazione - che io avevo manifestato la piena disponibilità a tenere le udienze in presenza del mio simbolo, la menorà ebraica, e che il mio rifiuto è scaturito pertanto da atti di discriminazione religiosa. Evidentemente per il CSM - e non solo per il CSM - solo i “Cattolici” hanno il diritto di marcare con i loro idoli gli edifici pubblici, cioè di tutti gli italiani, perché appartengono ad una Superiore Razza religiosa. Significativa, infine, è la circostanza che il CSM mi addebiti il fatto di non aver accettato l'offerta di seguitare ad espletare il mio lavoro, sino a pensionamento, nell'aula-ghetto che è stata amorevolmente allestita per me. Spero che queste deliberate violazioni della legge e queste forme di razzismo vengano convalidate dal TAR del Lazio e dal Consiglio di Stato e mi auspico, ovviamente, che lo stillicidio persecutorio nei miei confronti prosegua con costanza e con perfetta consapevolezza di impunità”.

Luigi Tosti
tosti.luigi@alice.it
mobile 338-4130312
tel: 0541789323
Via Bastioni Orientali n. 38
47900 Rimini

Nella foto, il giudice Luigi Tosti

Fonte:
http://nochiesa.blogspot.com


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