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venerdì, giugno 06, 2008

 

Joseph Ratzinger, attendiamo tre risposte su Gesù Cristo

Grosso guaio in Vaticano tel. 066982 e alla Cei Conferenza episcopale italiana tel. 06663981. Chiunque può telefonare ai ministri della Chiesa cattolica e porre loro le tre domande del cristologo Giancarlo Tranfo.

ROMA - «Sono tre le domande che pongo a Joseph Ratzinger sul personaggio Gesù detto il Cristo», commenta il cristologo Giancarlo Tranfo
www.yeshua.it . Tranfo, che si definisce ex cristiano e cattolico pentito, dopo molti anni di approfondite ricerche sulla figura di Cristo e sulle origini del Cristianesimo ha raccolto i suoi enormi studi avanzati e scoperte nel voluminoso attesissimo libro denuncia “La Croce di Spine - Gesù: la storia che non vi è ancora stata raccontata” prefazione di Luigi Cascioli, Chinaski Edizioni, codice libro ISBN 978-88-89966-24-2. «Dopo aver dato alle stampe il lavoro ho deciso di porre tre importanti domande a Joseph Ratzinger, ma possono rispondere tranquillamente anche altri ministri della Chiesa come Angelo Bagnasco, Rino Fisichella, Giuseppe Betori, Dionigi Tettamanzi, Flavio Roberto Carraro, Giacomo Biffi, Tarcisio Bertone, Leonardo Sandri, Camillo Ruini, Federico Lombardi, Raniero Cantalamessa, Silvio Barbaglia. Chiedo alla Chiesa cattolica risposte precise come risarcimento danni per avermi indotto a credere e a pregare il personaggio di fantasia Gesù Cristo. Domanda n.1: Se Gesù, perfettamente umano e divino (concilio di Calcedonia, 451) è uno con il Padre (concilio di Costantinopoli, 381) e Maria è madre di Dio (concilio di Efeso, 431) e cioè di Gesù, allora è anche madre del Padre (uno con il figlio) e figlia di suo figlio (uno con il Padre) che dunque è figlio di se stesso ed è anche suo padre e che, essendo nato prima dell’inizio dei tempi è nato prima di sua madre. In questo incesto alla rovescia con andata e ritorno nel tempo, siete in grado di fornire un’accettabile spiegazione sul ruolo del povero Giuseppe e su come lo stesso abbia potuto trasmettere la propria discendenza davidica al ‘Re dei Giudei’? Domanda n.2: Visto che di vangeli in lingua aramaica non è mai stata trovata traccia alcuna e che in greco la parola ‘fratello’ non significa altro che ‘fratello’, qual è il criterio in base al quale affermate che la stessa debba essere tradotta in ‘cugino’ soltanto qualora riferita a personaggi indicati come fratelli di Gesù? Domanda n.3: Ed ora tre domande che attendono una sola, esaustiva e convincente risposta. Come mai la Roma imperiale, tollerante con tutte le tradizioni e le fedi dei popoli sottomessi, non riuscì ad essere tollerante proprio nei confronti dei miti e pacifici oranti di fede cristiana disposti a dare ‘a Cesare quel che è di Cesare’? Perché Tacito e Svetonio espressero un così vivo disprezzo per un’umile e innocua fede conciliante con il potere e volta a valorizzare esclusivamente il mondo celeste? Se davvero il nascente cristianesimo, conforme agli insegnamenti di Cristo, non espresse mai alcun potenziale insurrezionale né alcuna minaccia all’ordine istituzionale, come mai per tre secoli imperatori saggi ed equilibrati come Traiano, Antonino Pio, Marco Aurelio e molti altri, se non alimentarono le persecuzioni contro i cristiani si guardarono comunque bene dal liberalizzarne il culto?». Chiunque può chiedere risposte ai tre quesiti direttamente ai ministri della Chiesa cattolica telefonando in Vaticano al tel. 066982 e alla Cei Conferenza episcopale italiana tel. 06663981, oppure ai sacerdoti delle proprie parrocchie. E’ opportuno che Joseph Ratzinger e i suoi colleghi diano subito chiare spiegazioni pubbliche se non a Tranfo almeno ai tanti ignari fedeli cristiani cattolici. «La Croce di Spine non urla e non offende la sensibilità di chi ne seguirà il percorso testuale», conclude Tranfo «ma è pur sempre un silente atto d’accusa nei confronti di chi nei millenni ha costruito un Dio ad immagine e somiglianza del proprio potere. La Croce di Spine non è consigliabile a chi intenda conservare le proprie rassicuranti certezze ma soltanto a chi sia disposto a subire l’impatto destabilizzante di evidenze lampanti che mai nessuna ricerca storica aveva fino ad ora messo a nudo». Ricchissime e strabordanti le fonti e i riferimenti del libro: Giuseppe Flavio, Tacito, Svetonio, Celso, Giusto di Tiberiade, Eusebio di Cesarea, Origene, Ippolito Romano, Tertulliano, Ireneo da Lione, Giustino, Clemente d’Alessandria, Epifanio, Filone Alessandrino, Ignazio di Antiochia, San Giovanni Damasceno, Filone Alessandrino, Seneca, Plinio il Vecchio, Arriano, Petronio, Dione Proseo, Paterculo, Giovenale, Marziale, Tolomeo, Appiano, Flegone, Fedro, Valerio Massimo, Luciano, Pausania, Floro Lucio, Quinto Curzio, Persio, Plutarco, Giusto di Tiberiade, Apollonio, Quintiliano, Lucano, Epitteto, Ermogene, Silio Italico, Stazio, Aulo Gellio, Dione Crisostomo, Columella, Valerio Flacco, Damis, Favorino, Lisia, Pomponio Mela, Appione Alessandrino, Teone di Smirne e molti altri. Studio delle fonti: Bibbia dei Settanta, rotoli di Qumran, Biblioteca di Nag Hammadi, Vangelo di Giuda, vangeli apocrifi, antichi frammenti papiracei II- IV sec d.c., Codex vaticanus e Sinaiticus, Vulgata, Novum Testamentum Graece et Latine, Talmud Babilonese, Toledoth (dicerie), Corano, Testimonium “vers. slava”.

Siti correlati:
http://www.yeshua.it/ > dettagli sul libro:
“La Croce di Spine - Gesù: la storia che non vi è ancora stata raccontata”
http://www.yeshua.it/La_Croce_di_spine/Ordine_libro/pagina_tipologia_pagamento.htm

www.luigicascioli.it
http://nochiesa.blogspot.com

Per interviste, presentazioni, conferenze e altro, tel. 3393188116
Fonte:
http://nochiesa.blogspot.com
Diffusione: Axteismo Press l’Agenzia degli Axtei, Atei e Laici
http://nochiesa.blogspot.com

Nella foto, il cristologo Giancarlo Tranfo autore del libro “La Croce di Spine - Gesù: la storia che non vi è ancora stata raccontata” e la copertina del libro (foto e testo No-copyright)


“Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza.
Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima
o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sè non è forse sufficiente,
ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri”.
Joseph Pulitzer (1847-1911), Fondatore Premio Pulitzer

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