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giovedì, maggio 21, 2009

 

Un 28simo stato si aggira per l'Europa: il Vaticano! Ma resistere è possibile, anche da Strasburgo!

Qualcuno si illuderà che il Vaticano riservi solo all’Italia le proprie "amorevoli attenzioni", finalizzate a condizionare le nostre leggi, incassare i soldi dei contribuenti, in una parola a fare politica.Ma perché mai limitarsi nelle ambizioni, quando le vie della burocrazia europea sono, per definizione, infinite?Ecco qualche esempio di operosità dell’ultima dittatura (teocrazia) d’Europa.
Nel 2004 la Commissione Europea, sotto la spinta della "lobby vaticana", ha aggirato le procedure di bilancio e il rifiuto del Parlamento Europeo, approvano lo stanziamento di 1,5 milioni di Euro per finanziare la "Giornata Mondiale della Gioventù". Alla lobby Vaticana, scatenata in plenaria, riuscì anche di ottenere il rigetto dell'emendamento presentato da Sophie In't Veld e da me, che denunciava le affermazioni del Papa sui preservativi.
Non sempre, però, la lobby Vaticana riesce a piegare le istituzioni europee al suo volere.L'Unione europea, ad esempio, ha deciso di non fare riferimento alle "radici cattoliche" dell'UE nel Trattato di Lisbona, nonostante il pressing incrociato di Presidenti, Primi ministri e deputati europei.Il Parlamento Europeo, inoltre, ha rigettato la candidatura italo-vaticana di Buttiglione alla carica di Commissario, ha bloccato i finanziamenti che la Polonia voleva concedere ad un organismo collegato all’intollerante e omofoba Radio Marija, ha chiarito che "le affermazioni discriminatorie di esponenti politici, sociali e religiosi estremisti contro gli omosessuali alimentano l'odio e la violenza", chiedendo "una loro condanna da parte degli organi dirigenti competenti" (rapporto diritti umani della UE), ha condannato l'omofobia e le sue manifestazioni, "spesso giustificate con motivi di libertà religiosa e diritto all'obiezione di coscienza", come pure l'uso "di un linguaggio incendiario, carico di odio o minaccioso da parte di capi religiosi" (risoluzione sull'omofobia nell'Unione europea , 18 gennaio 2006 ), ha espresso "profonda preoccupazione per il ruolo avuto dai politici russi e dalle organizzazioni religiose nell'incitare alla violenza e all'odio contro le persone GLBT" (risoluzione sulla recrudescenza delle violenze razziste ed omofobe in Europa , 15 giugno 2006 ), ha stigmatizzato "i commenti discriminatori formulati da dirigenti politici e religiosi nei confronti degli omosessuali, in quanto alimentano l'odio e la violenza, anche se ritirati in un secondo tempo", chiedendo "alle gerarchie delle rispettive organizzazioni di condannarli" (risoluzione sull'omofobia del 26 aprile 2007 ).Grazie al Parlamento Europeo é stato sventato - probabilmente temporaneamente - il tentativo del Vaticano di fare approvare nei paesi dell'Est europeo una serie di concordati di nuova generazione, che prevedono il riconoscimento legale da parte dello Stato di una serie di esenzioni per le persone di religione cattolica, espresse sotto forma di obiezione di coscienza in tema di aborto, di fecondazione assistita, di divorzio, di informazione sessuale.
I risultati, è bene precisarlo, non sono sempre così favorevoli.La lobby Vaticana, ad esempio, si è spesa a fondo per appropriarsi dell'anno per il dialogo interculturale dell'Unione europea che ha avuto luogo l'anno scorso: il Presidente del Parlamento Europeo Pöttering, non appena insediato, ha subito invitato una serie di esponenti religiosi a prendere la parola in plenaria, senza prevedere alcuna possibilità per i deputati europei di intervenire, ma solo di ascoltare, trasformando un'iniziativa di "dialogo interculturale" in un vero e proprio "monologo interreligioso". Tra gli invitati figurava naturalmente Papa Benedetto XVI, che nonostante le insistenze da parte del Presidente Pöttering e le resistenze di un folto numero si deputati europei ha declinato l'invito.Il dialogo interreligioso, peraltro, ha luogo in modo costante tra le istituzioni della UE e le varie religioni. La Commissione europea ha infatti lanciato dal 2005 un forum informale di contatto per mantenere relazioni con le religioni attraverso una serie di incontri dei loro leader con la Commissione stessa: ovviamente le agende di quegli incontri, la lista completa dei partecipanti, i temi in discussione e i documenti distribuiti non sono sempre conoscibili, e le poche informazioni che si hanno sono le fotografie postate sui siti internet ed i comunicati stampa che vengono emessi dalla Commissione. Inutile aggiungere che le organizzazioni atee, agnostiche, umaniste o i cattolici del dissenso, come pure le religioni minoritarie, non sono invitate.
E’ di tutta evidenza, quindi, che la lobby cattolica-vaticana si sta organizzando anche nel Parlamento Europeo. Già da qualche legislatura le organizzazioni vaticane fondamentaliste affiancano i deputati europei più conservatori con assistenti che monitorano le attività del Parlamento: oltre all'intergruppo per la protezione della famiglia, una fantomatica "Associazione per la Fondazione Europa" é stata creata nel marzo 2006, allo scopo di fare lobby per promuovere la linea Vaticana, mentre un secondo tentativo è quello sponsorizzato da un deputato irlandese, Guy Mitchell, che ha creato un "Gruppo di lavoro sulla dignità umana" che promuove i valori cristiani; infine (ma non meno importante) la presenza dell'Opus Dei all'interno della Commissione, del Consiglio e del Parlamento é data per certa da coloro che seguono le dinamiche delle organizzazioni di questo tipo.
Come Lista Bonino-Pannella al Parlamento Europeo abbiamo organizzato tre congressi internazionali per la libertà religiosa e la laicità, per aggregare le forze politiche (ma anche le personalità religiose che ritengono la fede non da utilizzarsi a fini di potere) in difesa del diritto alla libertà di religione nel quadro dello Stato laico e secolare, contro il fondamentalismo religioso che mira all'occupazione dello Stato, da quello finanziario a quello bioetico a quello politico.Agli elettori la scelta: rimuovere la presenza Radicale, facilitando l’adesione Vaticana come 28esimo Stato membro di fatto della UE. Oppure consentirci di continuare in Europea le Eurobattaglie laiche!

Marco Cappato


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