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giovedì, luglio 28, 2011

 

Una lezione di dignità e indipendenza del Governo irlandese che ha capito la differenza tra servire le istituzioni ed essere servi del Vaticano

Traduzione amatoriale di Fiorenzo Nacciariti

Alcuni passaggi del discorso tenuto mercoledì 20 luglio 2011 dal primo Ministro irlandese Enda Kenny al Parlamento irlandese sul rapporto della Commissione d’inchiesta sugli abusi sessuali da parte dei religiosi nella diocesi cattolica di Cloyne che ha prodotto il Rapporto Cloyne.

Fonte: http://www.taoiseach.gov.ie/eng/

La rivelazione del Rapporto Cloyne ha condotto il governo, i cattolici irlandesi e il Vaticano a una congiuntura senza precedenti.

È corretto dire che dopo i Rapporti Ryan e Murphy l’Irlanda è, forse, immune da shock quando si tratta di abusi sui minori.

Ma il Rapporto Cloyne ha dimostrato di essere di una specie diversa.

Perché per la prima volta in Irlanda, un Rapporto sugli abusi sessuali sui minori rivela un tentativo della Santa Sede di rendere vana un’inchiesta di una Repubblica democratica sovrana. E ciò è accaduto meno di tre anni fa e non tre decenni fa.

Per ciò, il Rapporto Cloyne ha portato alla luce le disfunzioni, le disconnessioni, l’elitismo, … il narcisismo che domina la cultura del Vaticano di oggi.

Lo stupro e la torture dei bambini erano minimizzate oppure “manovrate” per sostenere il primato dell’istituzione, la sua potenza, il suo rango e “reputazione”.

Lontano dall’ascoltare le prove di umiliazione e tradendo il motto di San Benedetto ‘ascolta il cuore’ … la reazione del Vaticano è stata quella di sottoporle all’analisi grammaticale e psicologica con l’occhio acuto dell’avvocato del diritto canonico.

Questa posizione deliberata, agghiacciante è l’opposto del radicalismo, umiltà e compassione sui quali la Chiesa romana fu fondata.

Il radicalismo, umiltà e compassione che sono la vera essenza, fondazione e scopo di tale Chiesa.

Tale comportamento è un caso di Roma locusta est: causa finita est.

All’infuori di questo caso, nulla può essere più lontano dalla verità.

Vittime.

Le rivelazioni del Rapporto Cloyne spezzano il cuore. Esso descrive quante vittime hanno continuato a vivere nelle piccole città e parrocchie nelle quali esse erano allevate e nelle quali erano abusate. I loro violentatori spesso ancora vivono nel circondario e spesso sono tuttora tenuti in alta considerazione dalle famiglie delle vittime e dalla comunità.

I violentatori hanno continuato a officiare i matrimoni e i funerali delle famiglie degli abusati. In un caso il violentatore ha addirittura celebrato il matrimonio della sua vittima.

Non c’è niente che io o altri in questo Parlamento possiamo dire per confortare le vittime o altri, per quanto forte lo vorremmo. Ma noi possiamo riconoscere, e lo facciamo, il coraggio di tutte le vittime che hanno raccontato le loro dolorose storie alla Commissione.

Mentre c’è voluto molto tempo a Cloyne per rimettersi dallo shock causatogli dagli orrori scoperti, alle vittime degli abusi e alle loro famiglie potrebbe volerci una vita per raccogliere i pezzi delle loro esistenze distrutte.

Nunzio papale

Un giorno dopo la pubblicazione [del Rapporto], il vice Primo Ministro e Ministro degli Affari Esteri e Commercio irlandese si è incontrato con il Nunzio papale in Irlanda, arcivescovo Giuseppe Leanza.

Il vice Primo Ministro ha chiarito all’arcivescovo due cose: la gravità delle azioni e dell’atteggiamento della Santa Sede.

E il completo rifiuto e ripugnanza delle stesse.

Il Nunzio papale si è impegnato a presentare il Rapporto Cloyne al Vaticano. Il Governo aspetta la ponderata risposta della Santa Sede.

Io credo che il popolo irlandese, inclusi i tanti credenti cattolici che – come me – sono stati scioccati e sgomentati dal ripetuto fallimento delle autorità della Chiesa nell’affrontare quanto è richiesto [per evitare i casi di abuso sui minori da parte di alcuni appartenenti al clero], merita e chiede al Vaticano la conferma che esso accetta, sottoscrive e con ciò impegna l’adesione di tutte le autorità della Chiesa, l’obbligo di riferire i casi di sospetti abusi, sia correnti che passati, alle autorità dello Stato nel rispetto del Children First National Guidance (guida nazionale “i bambini prima di tutto”) che avrà forza di legge.

Clericalismo

Il clericalismo ha reso alcuni brillanti, privilegiati e potenti uomini irlandesi, non disposti o incapaci di parlare degli orrori citati nel Rapporto Ryan e Murphy.

Tale clericalismo romano deve essere devastante per i preti onesti … alcuni di loro anziani … altri che lottano per tenersi la loro umanità … perfino la loro salute … poiché essi lavorano duro … per essere i custodi della luce e della bontà della Chiesa nelle loro parrocchie … comunità … il cuore umano.

Chiesa e Stato

Ma, per loro e nostra fortuna, qui non siamo a Roma.

Non siamo neppure l’industrial-school o Magdalene Ireland, dove il sibilo di una sottana soffocava le coscienze e l’umanità o dove l’ondeggiare di un incensiere regolava il mondo cattolico irlandese.

Questa è la Repubblica d’Irlanda del 2011.

Una Repubblica di leggi … di diritti e responsabilità … di vero ordine civile … dove la delinquenza e l’arroganza di una particolare versione … di un particolare tipo di “moralità” … non sarà più tollerata o ignorata.

Come cattolico praticante, non faccio questi discorsi con leggerezza. Durante la nostra crescita, molti di noi qui abbiamo appreso che aravamo parte di una Chiesa di pellegrini.

Oggi, questa Chiesa a bisogno di essere una Chiesa penitente. Una Chiesa, veramente e profondamente penitente per gli orrori che ha perpetrato, nascosto e negato.

In nome di Dio. Ma per il bene dell’istituzione.

Quando io dico che attraverso la nostra legislazione, attraverso l’azione del nostro governo per porre i Bambini Prima, quelli che sono stati abusati possono ricevere un po’ di conforto nel sapere che essi appartengono a una nazione, a una democrazia dove l’umanità, il potere, i diritti, la responsabilità sono gelosamente custoditi ed emanati, sempre … sempre … per il loro bene.

Dove la legge – la loro legge – come cittadini di questo Paese, prevarrà sempre sul codice canonico della Chiesa che non ha né legittimità né posto negli affari di questo Paese.

Stato/Società

Questo Rapporto ci racconta una storia di mancanza di rispetto nella protezione dei bambini, da parte di persone con la faccia di bronzo. Se noi, come Stato, non rispondiamo velocemente e appropriatamente [a questo nefando fenomeno] dobbiamo prepararci ad avere in futuro altri Rapporti del genere.

Io concordo con l’arcivescovo Martini sul fatto che la Chiesa ha bisogno che si pubblichi ogni altro Rapporto e tutti gli altri Rapporti di questo tipo il più presto possibile.

Devo dire che la Commissione è molto concreta circa il lavoro del National Board for Safegarding Children (Consiglio Nazionale per la Salvaguardia dei Bambini), istituito dalla chiesa per sorvegliare il comportamento delle diocesi e degli ordini religiosi. La Commissione nota che a tutte le autorità della Chiesa è stato richiesto di sottoscrivere un contratto con il National Board contenente un accordo per implementare i pertinenti standards e le autorità della Chiesa che si rifiuteranno di sottoscriverlo saranno menzionate nel Rapporto annuale del Consiglio. Ci sono stati progressi in misura non insignificante dall’impegno di Elliott e altri.

Un piccolo conforto per la gente di Cloyne può venire dal fatto che la Commissione è soddisfatta degli sforzi fatti dalla diocesi dal 2008, per l’educazione, il controllo personalizzato e la gestione dei rischi [per i bambini] dei preti contro cui sono state fatte delle accuse.

Ciò nonostante, il comportamento del vescovo Magee e di monsignor o’Callaghan mostra quanto siano fragili persino i buoni standards e le buone politiche per la debolezza e il testardo disprezzo di coloro che falliscono nel dare la giusta priorità per salvaguardare i bambini.

Ma se il Vaticano ha bisogno di mettere ordine a casa propria, così deve fare questo Stato.

Il Rapporto della Commissione è giustamente critico della situazione completamente insoddisfacente di cui il passato Governo ha permesso il protrarsi per molti anni.

Le liti indecorose tra il Ministro per i Bambini e il HSE (servizio sanitario irlandese) sui poteri statutari per affrontare gli abusi extrafamiliari, l’incapacità di produrre leggi per permettere lo scambio di informazioni delicate come promesso dopo l’Inchiesta Ferns e il lungo periodo di confusione e disarticolate responsabilità per la protezione dei bambini all’interno del HSE, come riportato dalla Commissione, sono semplicemente inaccettabili in una società che tiene ai bambini e alla loro sicurezza.

Per troppo tempo l’Irlanda ha trascurato i suoi bambini.

Anche la scorsa settimana abbiamo visto un caso di tortura dei bambini, all’interno della famiglia, discusso in tribunale. Solo due giorni fa, siamo stati repulsi dal caso di un aggressore sessuale registrato di Donegal e [ciononostante] custode di una scuola.

Bambini e giovani adulti ridotti a relitti umani, sollevano domande e problemi di seria importanza per le istituzioni dello Stato.

Siamo pronti a imbarcarci su una rotta di azioni per assicurarci che lo Stato stia facendo tutto ciò che può per salvaguardare i nostri bambini.

Il Ministro [della giustizia Alan] Shatter sta presentando due disegni di legge – per prima cosa, per rendere reato il rifiuto di dare informazioni correlate a crimini contro i bambini e gli adulti vulnerabili; e secondariamente, sul lungo termine, per rendere lecito lo scambio di “informazioni delicate” riguardanti abusi.

Come Primo Ministro, voglio fare tutto quello che posso per proteggere il sacro spazio dell’infanzia e per ristabilire la sua innocenza.

Specialmente i nostri giovani adolescenti, che io penso siano bambini. Perché senza riguardo per la nostra crisi economica, i bambini di questo Paese sono, e saranno sempre, il nostro possedimento più prezioso di tutti.

Salvaguardare la loro integrità e innocenza deve essere una priorità nazionale. Questo è il motivo per il quale mi impegno a creare un ministero per i gli Affari dei Bambini e della Gioventù.

La legislazione “Prima i Bambini” propone di dare ai nostri bambini la massima protezione e sicurezza senza intromettersi nel febbrile, magico compito di essere un bambino.

Conclusione

Il cardinale Josef Ratzinger ha detto: “gli standards di condotta appropriati per la società civile o per le attività di una democrazia non si possono puramente e semplicemente applicare alla Chiesa.”

Mentre la Santa Sede prepara le sue meditate risposte al Rapporto Cloyne, come Primo Ministro, voglio chiarire senza ombra di dubbio, che quando si tratta della protezione dei bambini di questo Stato, gli standard di condotta che la Chiesa giudica appropriati per se stessa, non possono essere e non saranno applicate alle attività della democrazia e della società civile di questa Repubblica.

Non puramente, o semplicemente o altrimenti.

CHILDREN … FIRST.

Fonte: http://www.taoiseach.gov.ie/eng/

Traduzione amatoriale di Fiorenzo Nacciariti

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